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AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VITERBO

 

EMERGENZE ARCHEOLOGICHE E STORICO ARTISTICHE


 
Comune: Arlena di Castro
Località: Pian di Vico
soggetto: Necropoli
Coordinate:

 

142.jpg (29267 byte)53. Necropoli 

 In località Pian di Vico (comune di Tuscania), sul versante esposto a SE, sul lato destro del Fosso di Pian di Vico, a circa m. 250 dal confine del territorio del comune di Arlena di Castro ma con propaggini che quasi sicuramente si spingono fin dentro il territorio comunale, si trova una necropoli di notevoli dimensioni, formata da numerose tombe a camera messe in luce da scavi clandestini.

La descrizione delle tombe segue una numerazione progressiva a partire da quella più a 5.

  1. Camera a pianta irregolare, ingombrata per gran parte del suo volume da terra smossa, tra cui era visibile un frammento di olla globulare rotta in antico, a pasta rossa con labbro a tesa. Il dromos, largo m. 0,75, è scavato per m. 2,5.

  2. A circa m. 5 dalla tomba 1, ad un livello più basso di m. 1,5, si apre la seconda tomba: angusta, camera di circa m. 2x2, a pianta quadrangolare irregolare, in gran parte interrata. Non sono state notate tracce di materiale di corredo. Il dromos è interrato, la porta ha ancora in situ la lastra di chiusura inferiore.

  3. A circa m. 5 dalla tomba 2, si apre un vano di piccole dimensioni completamente interrato.

  4. Ad una distanza di circa m. 5 dalla precedente si apre una vasta camera a pianta irregolare, lunga m. 5, realizzata per successivi ampliamenti.
    La prima fase è rappresentata da una piccola camera con corridoio centrale e un loculo per lato, la seconda vede un ampliamento in lunghezza di circa m. 2,5. Non si notano tracce del materiale di corredo. La porta è a forma rettangolare sbreccata in più punti.

  5. A soli m. 2 dalla tomba 4 si apre una vasta camera a pianta irregolare lunga m.5, in gran parte interrata. Tra l’interro si è rinvenuto un frammento di labbro a colletto di ceramica acroma a pasta rossa, granulosa in frattura, con radi inclusi cristallini e micacei di piccole dimensioni, decorato sulla faccia esterna da tre leggere solcature orizzontali parallele. Il dromos misura circa m. 3 di profondità e m. 0,70 di larghezza.

  6. A circa m. 3 dalla precedente si trova una tomba completamente interrata.
  7. 7A m. 4 da quest’ultima si apre una vastissima camera a pianta irregolare che successivi ampliamenti hanno portato ad una lunghezza massima di circa m. 15. Il dromos, largo m. 0,85, ha aperti sui lati alcuni loculi per inumazione e nicchie per cinerari. La porta d’accesso è rettangolare e misura m. 0,70 di larghezza, subito dopo di essa vi sono due loculi, uno per lato, poi la camera si allarga e i loculi vengono disposti a pettine su due banchine ai lati del corridoio centrale. Al centro della stanza è risparmiato un pilastro a pianta rettangolare. L’interro che occupa gran parte del vano non permette più approfondite osservazioni né operazioni di rilievo. Dispersi tra l’interro si notano vari spezzoni delle tegole di copertura delle fosse, numerosi resti ossei e materiali frammentari del corredo, tra cui si distinguono:
  1. numerosi frammenti di olle a pasta rosso scuro con inclusi cristallini e micacei, fondi piatti apodi e labbri inclinati con orli ingrossati; molti dei frammenti presentano vaste chiazze grigiastre dovute a cattiva cottura;

  2. frammenti di ceramica a pareti sottili a pasta grigia.

  1. Si apre a circa m. 6 dalla tomba 7 un vano non visibile perché completamente interrato.

  2. Sempre a circa m. 6 dalla precedente si trova una tomba, non visibile perché completamente interrata. In senso trasversale rispetto all’andamento del dromos, è aperto un saggio clandestino.

  3. A circa m. 3 dalla tomba 9 si apre un vano non accessibile perché interrato. Dalla fessura dell’accesso è parzialmente visibile l’interno: pianta irregolarmente circolare, relativamente piccola, tra la massa dell’interro si notano grossi spezzoni di tegole.

  4. Distanziata di circa m. 4 dalla tomba precedente si apre una vasta camera cui si accede da una porta rettangolare larga m. 0,70 e preceduta da un dromos parzialmente interrato largo m. 1,5. Il vano è a pianta irregolare e ottenuto per successivi ampliamenti, lungo complessivamente oltre m. 15; a circa metà della vasta camera è stata risparmiata una parete sulla quale sono praticate tre aperture, una porta fiancheggiata da due finestre. I loculi sono disposti a pettine ai lati del corridoio centrale.
    Tra la terra smossa che ingombra parzialmente il vano è visibile una cospicua quantità del materiale di corredo più o meno frammentario, tra cui:

  1. a) frammenti di ceramica a pasta rosso scuro, granulosa in frattura, con numerosi inclusi grossolani; tra le forme pertinenti a questo tipo di impasto si notano essenzialmente olle ovoidi con fondi piatti e labbri a tesa inclinati all’esterno o ad orlo ingrossato e sagomato;

  2. b) frammenti di ceramica a pasta rossa e rosata, con inclusi neri e cristallini; le forme identificabili sono come quelle sopra descritte;

  3. c) frammenti di ceramica a pasta gialla, ben depurata, con radi e fini inclusi rossi; si notano in superficie le solcature dovute alla tornitura;

  4. d) frammenti di ceramica a pareti sottili, a pasta grigia e rossa;

  5. e) frammenti di ceramica parzialmente dipinta, a pasta gialla con sovradipintura rossa, tra cui parte di un labbro con attacco di parete pertinente ad una ciotola;

  6. f) frammenti di ceramica a pasta beige, ben depurata, con la superficie interna dipinta con vernice nera molto diluita con riflessi metallici azzurri;

  7. g) frammenti di ceramica a vernice nera, a pasta rosata con piccoli inclusi neri, vernice molto diluita tendente al marrone;

  8. h) frammenti di ceramica a vernice nera, a pasta color camoscio, vernice poco lucente con riflessi metallici azzurri e chiazze rossastre;

  9. i) frammenti di ceramica a vernice nera, a pasta avana chiaro, vernice lucente con chiazze rossastre, tra cui un fondo umbilicato con piede ad anello;

  10. 1) frammenti di ceramica a vernice nera, a pasta color camoscio, ben depurata, dura, vernice nero lucente, tra cui parte di un’ansa a nastro;

  11. m) frammenti di ceramica aretina, a pasta rosso scuro, vernice compatta e lucente, tra cui parte di un labbro ingrossato e sagomato pertinente ad una coppetta.
    È, inoltre, da segnalare il rinvenimento di un frammento di stoffa di colore bruno, sufficientemente ben conservato.

  1. A circa m. 4 dalla precedente, si apre una piccola camera irregolare completamente interrata.

  2. Distanziata di circa m. 6 dalla tomba 12, si trova un’ampia camera cui si accede da un’apertura piuttosto rimaneggiata e quasi totalmente interrata, preceduta da un profondo dromos, anch’esso quasi del tutto interrato. La camera è a pianta rettangolare con andamento irregolare, realizzata per successivi ampliamenti fino ad una lunghezza massima di m. 12. Subito dopo la porta, vi sono dei loculi alle pareti, il resto della camera, invece, è organizzato con fosse disposte a pettine ai lati di uno stretto corridoio.
    Tra l’interro che ingombra la stanza, sono visibili numerosi oggetti frammentari pertinenti al corredo funebre, tra cui:

  1. frammenti di ceramica a pasta rossa, granulosa in frattura, con numerose inclusioni grossolane di colore nero;

  2. frammenti di ceramica a pasta rosa, ruvida al tatto, con numerose inclusioni grossolane di colore nero;

  3. frammenti di ceramica a pasta rosa, dura, depurata, a frattura netta;

  4. frammenti di ceramica a pasta rosso bruno, granulosa in frattura, con vaste chiazze nerastre e numerosi inclusi grossolani;

  5. frammenti di ceramica a pasta rosa, granulosa in frattura, con rare inclusioni grigie.

E da segnalare una cospicua presenza di frammenti di ceramica a vernice nera, tra cui:

  1. parte della tesa di una patera con labbro estroflesso ed orlo arrotondato, pasta rosa, dura, con rari e fini inclusi nerastri; la vernice è molto diluita, lucente, con riflessi metallici azzurro-violacei, chiazze rossastre sulla superficie esterna; sulla superficie interna compare una accurata decorazione a rotella;

  2. parte di una grande patera (almeno 35-40 cm di diametro), comprendente parte di parete e il fondo con piede ad anello; pasta color camoscio, vernice opaca, tendente a distaccarsi dal supporto, chiazze rossastre sulla superficie esterna.

Molto varie sono anche le forme riscontrate, si notano:

  1. olle ovoidi a fondo piatto;

  2. un frammento di anfora vinaria;

  3. coperchi con presa a bottone;

  4. colli di bottiglia frammentari con labbro ingrossato ed orlo arrotondato con ansa a nastro impostata sotto il labbro.

  1. 14. A circa m. 5 dalla tomba 13, si apre una camera preceduta da dromos, largo m. 0,70, si accede all’interno da una porta rettangolare parzialmente interrata; il vano, a pianta irregolarmente rettangolare, misura m. 5 di lunghezza e m. 4,5 di larghezza massima; anche questa è del tipo a corridoio centrale con fosse disposte a pettine sui due lati. Si notano tra l’interro vari spezzoni di tegole.

  2. 15. Sempre a m. 5 dalla tomba precedente, si trova un’altra ampia camera preceduta da un dromos quasi totalmente interrato, largo m. 0,70; vano irregolarmente rettangolare, ottenuto per successivi ampliamenti, lunghezza massima m. 6, larghezza massima m. 4,5. Il volume interno è ingombrato da una notevole quantità di terra tra cui si notano spezzoni di tegole e tre lastre parallelepipede di tufo pertinenti alle chiusure delle fosse, frammenti di ceramica acroma e a pareti sottili. E’da segnalare il rinvenimento di un frammento di ferro e di un frammento di bronzo, ambedue molto ossidati.
    Nell’interspazio tra la tomba 14 e quest’ultima è visibile uno scavo clandestino, probabilmente un saggio che non ha dato frutti.

  3. 16. A m. 5 dalla precedente è visibile una tomba non accessibile perchè quasi completamente interrata.

  4. 17. A m. 4 dalla tomba precedente è visibile uno scavo completamente interrato, da identificare, con probabilità con una tomba.

  5. 18. A circa m. 6 dal suddetto scavo si incontra l’ultima tomba visibile di questa necropoli, essa è preceduta da un lungo e profondo dromos largo m. 0,80 e parzialmente interrato, la camera a pianta rettangolare irregolare è, come le precedenti, ottenuta per successivi ampliamemti, lunga m. 10, larga m. 4,5, con fosse disposte a pettine ai lati di uno stretto corridoio; sulla parete dove si apre la porta di ingresso, a destra di questa, vi sono due loculi per cinerari.
    Tra l’interro di notano scarsi resti dei materiali di corredo tra cui:

  1. a) frammenti di ceramica a vernice nera, pasta rosa, vernice poco lucente, molto diluita;

  2. b) un frammento di ferro contorto e moto ossidato in cui si riconosce uno strigile.

In direzione NE, sono visibili numeroso saggi che hanno messo in luce la tagliata sulla parete tufacea senza arrivare, però, al livello delle sepolture, presumibilmente a tutt’oggi ancora integre.

L’analisi delle strutture tombali e dei resti frammentari e sconvolti del materiale di corredo36, rende possibile avanzare l’ipotesi di una collocazione cronologica della necropoli all’età ellenistica avanzata e di una sua prolungata utilizzazione, testimoniata dagli ampliamenti portati alle camere e dalla presenza in alcune di esse, nella parte più prossima all’entrata, di loculi disposti a parete su più ordini e di loculi per cinerari.

 


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