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AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VITERBO

 

EMERGENZE ARCHEOLOGICHE E STORICO ARTISTICHE


 
Comune: Arlena di Castro
Località: Madonna del Cerro
soggetto: Santuario della Madonna del Cerro
Coordinate:

154.jpg (17993 byte)60. Santuario della Madonna del Cerro

A circa m. 100 in direzione NO dal km. 4 della Strada Provinciale Caninese, presso il confine tra il Comune di Arlena di Castro e quello di Tuscania, nel territorio di quest’ultimo, si trova il santuario della Madonna del Cerro con le sue pertinenze, tra cui emergono i ruderi di un cospicuo fabbricato, posto su una leggera sopraelevazione del terreno ad occidente della chiesa ed un fontanile che raccoglie le acque sorgive di cui la zona è ricca. L’area, pur ricadendo amministrativamente nel Comune di Tuscania, è strettamente legata al territorio arlenese in quanto luogo sacro di antica origine, sede fino a qualche decennio fa di un modesto mercato in occasione di una festa primaverile (ultima domenica di aprile) in onore della Madonna, e nodo stradale (nell’assetto territoriale anteriore alla Riforma Agraria degli anni 50) all’intersezione di due antichi percorsi: uno ricalcato grosso modo dall’attuale Strada provinciale, orientato SE-NO e l’altro proveniente da 50 (5. GiulianoPolledrara) e diretto a N verso Piansano (attraverso la Banditella e la Banditaccia), la cui importanza nell’antichità è sottolineata dall’addensarsi intorno ad esso di numerosi insediamenti rustici etrusco-romani (v. schede nn. 5,20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37).

L’edificio religioso, recentemente restaurato, è a pianta rettangolare, contraffortato nei lati lunghi e composto da un ambiente scoperto adiacente alla facciata, dalla cappella coperta in cui si trova l’altare della Madonna e da una struttura (attualmente diruta) addossata al lato corto posteriore, articolata in origine in quattro ambienti, due al piano terreno e due al piano superiore accessibili da una scala interna. La parte scoperta dell’edificio era originariamente servita da tre ingressi, il principale sulla facciata e gli altri, ora tamponati, sui lati lunghi. Il fabbricato posto ad occidente della chiesa, di notevoli dimensioni, presenta l’alzato in avanzato stato di rovina e gli ambienti al piano terra coperti da volte a crociera e a botte. Sia la chiesa che il fabbricato vicino evidenziano nell’opera muraria almeno due fasi edilizie distinte: l’intervento principale sembra essere avvenuto nella seconda metà del seicento38, con la costruzione (o ricostruzione) dei due edifici dalle fondamenta; l’altro è sicuramente datato alla metà del XVIII secolo in occasione della fondazione del Ritiro Passionista avvenuta nel 174839 ed ha comportato restauri alla chiesa (per lo più di consolidamento) e lavori di ampliamento, sopraelevazione e costruzione di una scala esterna di accesso al piano superiore, adibito a dimora dei religiosi. La cesura tra queste due fasi è evidenziata dalla tecnica muraria e dai materiali usati:

la prima fase è costruita a sacco con paramento irregolare di peperino e lava; la seconda si distingue per la posa in opera di conci di tufo rosso litoide abbastanza regolari. Questa differenza, essendo anche di natura cromatica, colpisce immediatamente l’attenzione dell’osservatore.

Pertanto questo complesso monumentale, data la sua posizione di crocevia, significativamente strutturato in area sacra, area insediativa e cospicua sorgente d’acqua, offre ulteriori stimoli alla ricerca, oltre i resti attualmente visibili, in direzione dell’ipotesi di persistenza e continuità funzionale dei luoghi di culto.

Nell’esame dei più antichi documenti d’archivio riguardanti Arlena e il suo territorio si registrano alcune menzioni toponomastiche che non hanno riscontro né nella cartografia antica e moderna, nè nella microtoponomastica di tradizione orale. Tuttavia alcune di esse, previa un’accurata analisi dei contesti, presentano buone probabilità di ubicazione nella zona della Madonna del Cerro.

 


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Testi e fotografie: F. Ricci, L. Santella, D. Stoppacciaro (ccbc/Amm.ne Prov.le)

Progetto web: G. CERICA (ccbc/Amm.ne Prov.le)