Comune: |
Arlena di Castro |
Località: |
Madonna del Cerro |
soggetto: |
Santuario della Madonna del Cerro |
Coordinate: |
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60.
Santuario della Madonna del Cerro
A circa m. 100 in direzione NO dal km. 4 della Strada
Provinciale Caninese, presso il confine tra il Comune di Arlena di Castro e quello di
Tuscania, nel territorio di questultimo, si trova il santuario della Madonna del
Cerro con le sue pertinenze, tra cui emergono i ruderi di un cospicuo fabbricato, posto su
una leggera sopraelevazione del terreno ad occidente della chiesa ed un fontanile che
raccoglie le acque sorgive di cui la zona è ricca. Larea, pur ricadendo
amministrativamente nel Comune di Tuscania, è strettamente legata al territorio arlenese
in quanto luogo sacro di antica origine, sede fino a qualche decennio fa di un modesto
mercato in occasione di una festa primaverile (ultima domenica di aprile) in onore della
Madonna, e nodo stradale (nellassetto territoriale anteriore alla Riforma Agraria
degli anni 50) allintersezione di due antichi percorsi: uno ricalcato grosso modo
dallattuale Strada provinciale, orientato SE-NO e laltro proveniente da 50 (5.
GiulianoPolledrara) e diretto a N verso Piansano (attraverso la Banditella e la
Banditaccia), la cui importanza nellantichità è sottolineata dalladdensarsi
intorno ad esso di numerosi insediamenti rustici etrusco-romani (v. schede nn. 5,20, 21,
22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37).
Ledificio religioso, recentemente
restaurato, è a pianta rettangolare, contraffortato nei lati lunghi e composto da un
ambiente scoperto adiacente alla facciata, dalla cappella coperta in cui si trova
laltare della Madonna e da una struttura (attualmente diruta) addossata al lato
corto posteriore, articolata in origine in quattro ambienti, due al piano terreno e due al
piano superiore accessibili da una scala interna. La parte scoperta delledificio era
originariamente servita da tre ingressi, il principale sulla facciata e gli altri, ora
tamponati, sui lati lunghi. Il fabbricato posto ad occidente della chiesa, di notevoli
dimensioni, presenta lalzato in avanzato stato di rovina e gli ambienti al piano
terra coperti da volte a crociera e a botte. Sia la chiesa che il fabbricato vicino
evidenziano nellopera muraria almeno due fasi edilizie distinte: lintervento
principale sembra essere avvenuto nella seconda metà del seicento38, con la costruzione
(o ricostruzione) dei due edifici dalle fondamenta; laltro è sicuramente datato
alla metà del XVIII secolo in occasione della fondazione del Ritiro Passionista avvenuta
nel 174839 ed ha comportato restauri alla chiesa (per lo più di consolidamento) e lavori
di ampliamento, sopraelevazione e costruzione di una scala esterna di accesso al piano
superiore, adibito a dimora dei religiosi. La cesura tra queste due fasi è evidenziata
dalla tecnica muraria e dai materiali usati:
la prima fase è costruita a sacco con
paramento irregolare di peperino e lava; la seconda si distingue per la posa in opera di
conci di tufo rosso litoide abbastanza regolari. Questa differenza, essendo anche di
natura cromatica, colpisce immediatamente lattenzione dellosservatore.
Pertanto questo complesso monumentale, data
la sua posizione di crocevia, significativamente strutturato in area sacra, area
insediativa e cospicua sorgente dacqua, offre ulteriori stimoli alla ricerca, oltre
i resti attualmente visibili, in direzione dellipotesi di persistenza e continuità
funzionale dei luoghi di culto.
Nellesame dei più antichi documenti
darchivio riguardanti Arlena e il suo territorio si registrano alcune menzioni
toponomastiche che non hanno riscontro né nella cartografia antica e moderna, nè nella
microtoponomastica di tradizione orale. Tuttavia alcune di esse, previa unaccurata
analisi dei contesti, presentano buone probabilità di ubicazione nella zona della Madonna
del Cerro.
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