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AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VITERBO

 

EMERGENZE ARCHEOLOGICHE E STORICO ARTISTICHE


 
Comune: VALLERANO
Località: La Pieve
Soggetto: Chiesa della Madonna della Pieve
Coordinate:


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13. Chiesa della Madonna della Pieve

All’uscita da Vallerano, sulla S.P. Canepinese, a ca. km. 1 dal. centro storico, presso il lato settentrionale della strada stessa è ubicata la chiesa della Madonna della Pieve . Attualmente non officiata, la chiesa si presenta in pessimo stato di conservazione, il tetto è in gran parte crollato e il pavimento asportato e manomesso da scavi clandestini. La chiesa è a navata unica con abside semicircolare rivolta ad E; un secondo corpo, anch’esso absidato, è inserito sul lato settentrionale del corpo principale. La irregolare pendenza del terreno, su cui sorge la chiesa, ha reso necessaria un’imponente costruzione composta da grossi blocchi di tufo, sicuramente materiali di reimpiego pertinenti ad una struttura più antica. Il corpo principale della chiesa presenta un’elegante muratura in conci di tufo bugnati, disposti in assise regolari; nel corpo a settentrione, benché molto regolare nei corsi, la muratura non ha il bugnato. Nella facciata si apre un solo portale con stipiti ed architrave in peperino decorati con motivo ad ovulo e freccia affiancato da una cornice a rocchetti ; esso è sormontato da una nicchia quadrata, e sopra a questa, da una finestra rettangolare. Sul lato N si innesta il già citato edificio absidato ad aula unica, sul cui fianco orientale si apre un secondo accesso alla chiesa, con mostra in peperino, coronato da una mensola modanata; l’aula è illuminata da due finestre asimmetriche, ai lati E ed O due contrafforti di fattura posteriore, costringono l’abside semicircolare coronata da archetti pensili decorati con figurine antropomorfe e zoomorfe a rilievo. Il lato E della chiesa presenta un oculo immediatamente sotto la cuspide formata dalle falde del tetto e l’abside arricchita da una serie di archetti ciechi e da tre finestrelle con strombo, la centrale con architrave, le laterali con archetto a tutto sesto (fig. a lato) .  La presenza negli immediati dintorni della chiesa di altre strutture antiche (in particolare il sistema di cunicoli scavati nel tufo) permette di ipotizzare l’esistenza di un nucleo abitativo (di tipo agricolo?) nell’area del complesso religioso. Va ricordato inoltre che nel 1970 la Società Archeologica Viterbese "Pro Ferento" segnalò l’identificazione di una tomba a camera etrusca  e che già nel 1965 nella stessa area erano stati rinvenuti due testine marmoree tratti di muratura e numerosi frammenti fittili . Sull’angolo NE si eleva un campanile a vela con bifora. Sul lato S si aprono tre finestre rettangolari. Il sottogronda è decorato con un motivo ad ovulo compreso tra listelli che segue l’intero perimetro interrompendosi sul lato S a pochi metri dalla facciata: questa particolarità, posta in relazione anche con le cesure che si notano nella muratura della fronte, porta a presupporre la presenza di una torre campanaria in facciata aggettante a S. L’interno ha copertura a capriate a vista, sia nel corpo centrale che in quello laterale, al quale si accede da un’apertura formata da un arcone a tutto sesto posta al centro della parete settentrionale . Nel pavimento sono inserite lastre di peperino a chiusura di sepolture comuni dei frati francescani che tennero la chiesa ed un annesso convento dal XVII secolo; l’unica ancora in situ presenta un iscrizione con data: SEP. / PRO / FRATRIBVS / SANT. FRANC. /MCDXXV. Decorazioni ad affresco arricchiscono l’interno: nell’abside, in condizioni molto precarie, compare una Teofania con il Cristo affiancato da quattro figure di santi; correlazioni stilistiche ed iconografiche inseriscono quest’opera nell’ambito della tradizione della scuola romana del XII secolo . Sulla parete N della navata centrale si notano due raffigurazioni della Crocifissione: una ad O dell’accesso al corpo laterale databile al XVI secolo e l’altra ad E del medesimo arcone, facente parte di un ciclo e interrotta dall’inserimento dell’altare maggiore nei primi anni del ‘600, attribuibile a scuola viterbese del XV secolo. Nella navata centrale, oltre all’altare maggiore, è stato inserito al centro della parete S un secondo altare che presenta i medesimi elementi "protobarocchi" e reca la data 1613.

 

Testi e foto tratti da: CENTRO DI CATALOGAZIONE DEI BENI CULTURALI, Contributi allo studio di fattibilità della direttrice viaria Civita Castellana - Viterbo, Viterbo, 1985

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