Ager Capenas

Prende questo nome il tratto della Campagna Romana posto sulla destra del Tevere a monte della città, e delimitato a occidente dall’Ager Veientanus e dall’Ager Faliscus. Tutto il territorio presso il fiume è pianeggiante, costituito dai materiali alluvionali recenti del fiume; a breve distanza giungono le vulcaniti dagli apparati Cimino, Vicano e Sabatino, ma la sola emergenza morfologica di notevole rilievo è il Monte Soratte. Si tratta di una struttura di calcari mesozoici, apparentemente semplice, ma in realtà costituita da diversi blocchi provenienti anche da lunga distanza, con evidenti tracce di sovrascorrimenti. Agli inizi del Pliocene si trattava ancora di un’isola nel Mare Tirreno, prima che, in un periodo geologicamente breve, gli apparati vulcanici emergessero dal mare più a ovest, e le alluvioni del Tevere colmassero il residuo braccio di mare che la separava dagli Appennini a est.

Il territorio, soggetto alle alluvioni del fiume, non era particolarmente attraente, e infatti è sempre stato tra i meno popolati della Campagna Romana a nord di Roma. Gli archeologi della British School of Rome vi hanno trovato solo 4 siti per il periodo che va fino all’VIII secolo a.C., saliti nei due secoli successivi a 39. Oltre a Capena, posta sulle modeste colline a circa 8 km dal Tevere, peraltro, meritava una citazione particolare solo Nazzano, posto sulla riva del fiume, su un possibile guado. Dopo la conquista romana, non particolarmente cruenta, nel corso del V secolo a.C., si sviluppò il considerevole centro di Lucus Feroniae: il toponimo, con il richiamo al bosco (lucus), fa comprendere come al tempo la zona prossima al fiume fosse occupata dai boschi più che dedita all’agricoltura. Lucus Feroniae era un centro in parte commerciale, in parte sacro, nel cui grande tempio convenivano romani, etruschi, capenati, falisci e, dall’altra parte del Tevere, sabini e altri latini. Prima della scoperta, avvenuta durante i lavori dell’Autostrada del Sole, gli archeologi avevano cercato per secoli la posizione del santuario, ipotizzandola a Fiano, Nazzano, Rignano, S. Oreste e in altri posti. Agli inizi dell’età imperiale il popolamento nell’Ager Capenas è aumentato notevolmente, tanto che vi sono stati identificati 124 siti, ma con la decadenza dell’Impero il declino è stato rapido; con il V secolo circa quatto quinti dei siti non erano più popolati, al punto che da quella data solo Nazzano sembra aver mantenuto uno status urbano.

Con il IX secolo alcune località naturalmente protette, spesso già popolate nell’antichità, vennero scelte dalla nascente classe dei baroni feudatari, il che portò al consolidarsi di cittadine come Fiano, Morlupo, Rignano, Sant’Oreste, Ponzano, pur se con ogni probabilità in questa zona nessun centro ha più raggiunto l’importanza dell’antica Lucus Feroniae.