Barbarano

L’odierno insediamento, in provincia di Viterbo, 8 chilometri a ovest della Cassia, è un sito difeso, a circa 340 metri di quota, tra il fosso Biedano e un affluente di questo; l'acqua dista un centinaio di metri, ma a un'altezza di neanche 300. L'origine è medievale, e il centro è menzionato dal XII secolo (Archivio Storico di Viterbo); sul lato breve, verso la parte alta, resti di mura di fortificazione. Il clima è del tipo Csa collinare, ma risente anche di influenze tirreniche; la vegetazione spontanea, la macchi mediterranea alta, è ormai sostituita dalle colture, tranne che nei versanti più ripidi. Poche centinaia di metri a nord, su una placca isolata detta Piano di S.Giuliano si hanno resti di insediamenti che partona dal Villanoviano recente (VIII secolo a.C.), mura e cunicoli etrusco-romani. Attorno sono stati trovati occasionali strumenti paleolitici, ma le prime tracce significative sono dell'età del Bronzo. Di maggiore rilevanza le necropoli etrusche di Caiolo, S. Simone e Chiusa Cima, con tombe rupestri di notevole varietà costruttiva (a pozzo, a fossa, a tumulo, a dado, a portico).

Traversato dalla Via Clodia, in età romana venne associato a Blera, e in seguito, durante le invasioni barbariche, diede rifugio agli abitanti degli sproni tufacei circostanti. Nell'abitato sono visibili diverse cinte murarie, del X secolo contemporanee al "castello", del XIII, con torrette quadrate, del XIV e XV, con torrioni circolari (il maggiore dei quali si eleva all'ingresso dell'abitato.

Dagli anni ’80 è stato istituito il Parco Suburbano Marturanum (1450 ha). Molto suggestivo il percorso verso Blera lungo la incisione del Biedano, un cammino etrusco chiamato "Cava Buia". Edifici notevoli sono il settecentesco Municipio e il Museo, dove si conservano reperti di diverse epoche e culture, provenienti dagli scavi eseguiti nella zona fra il 1966 ed il 1975: da segnalare una serie di vasi biconici villanoviani, alcuni sarcofagi etruschi, ed un corredo tombale completo. La maggioranza della popolazione attiva è occupata nel terziario, a Viterbo e Roma; l'agricoltura si basa su prodotti tipici (vino, olio, miele, formaggi e carni), e la popolazione è abbastanza stabile, attorno a 950 abitanti.