Calcata

Piccolo centro medievale della provincia di Viterbo (prime notizie alla fine dell'VIII secolo), su una placca tufacea, inclusa in un meandro del fiume Treia; l'abitato è a circa 200 metri di altezza, e l'acqua dista circa 130 metri in linea d'aria, ma scorre un centinaio di metri più in basso, al livello delle argille. Dista circa 8 km dalla Flaminia e 8 dalla Cassia, e alle case si giunge tramite una stretta dorsale; l’unico accesso al centro, un tempo protetto da un ponte levatoio, è un passaggio scavato nella roccia sotto le costruzioni nord-occidentali. In complesso tutto il borgo costituisce un monumento, conservando la pianta medievale originaria, ed è una delle attrattive del Parco Regionale della Valle del Treia. Sulla sponda antistante del corso d'acqua si trova l’ancor più piccolo centro di S. Maria di Calcata, completamente abbandonato. In posizione analoga, su sproni tufacei più a sud, sorgeva Narce, uno dei centri principali dell'Agro Falisco, distrutta dai Romani nel IV secolo a.C.

Le modeste attività turistiche e alcune produzioni agricole sono comunque sufficienti a mantenere stazionaria la popolazione, di circa 900 abitanti.