Caprarola

Alcuni resti dimostrano che il sito fu popolato già nella preistoria, pur se le prime tracce significative sono di epoca etrusca (tombe) e romana (tombe e ville di periodo imperiale). L’odierna cittadina della provincia di Viterbo, però, è di origine medievale, e si è sviluppata in posizione difesa, su uno stretto sperone di tufo del versante orientale del vulcano di Vico. Nel periodo preromano, in effetti, si erano avuti stanziamenti sui numerosi sproni tufacei che l'erosione ha formato a poche centinaia di metri di distanza l’uno dall’altro. L'abitato si trova a 2 km dalla Cimina, ed è dominato dal maestoso Palazzo Farnese, della seconda metà del '500. Il piazzale antistante è a circa 520 metri di altezza, e ne discende una ripida via rettilinea lungo la quale si allineano gli edifici; in poco più di mezzo chilometro questo asse scende a quota 450. L'abitato non raggiunge i 200 metri di larghezza, e dalle case più esterne il fondo delle forre, 60-70 metri più in basso, dista meno di 130 metri, con pareti quasi verticali. Su questo versante del vulcano, data l'esposizione, il clima (Csan, a influenza tiberina) ha temperature medie leggermente inferiori a quelle del lato occidentale, e in inverno è frequente la nebbia.

Dominio degli Orsini e successivamente dei Vico, la cittadina passò sotto la Chiesa nel XV secolo e venne donata nel 1505 al cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III. Scelta dai Farnese come residenza, venne affidata al Vignola la costruzione del palazzo e degli annessi; lo stesso architetto pianificò l'espansione del centro urbano attorno alla lunga strada in asse al palazzo stesso.

Dagli anni '90 sta traversando una crisi la coltura del nocciolo, che per molti anni era stata la principale attività locale; attivo il turismo culturale (centro convegni nelle ex scuderie del Palazzo.) La popolazione, di oltre 5200 abitanti, è in lentissimo incremento.