Luni

Sito archeologico della provincia di Viterbo, a 90 metri di altezza in posizione difesa su uno sprone tufaceo, in posizione dominante sul corso del Mignone, che a 100 metri di distanza scorre 50 metri più in basso (oggi il fiume in questo tratto divide le provincie di Viterbo e Roma). Il clima di tipo Csa a influenza marittima favorisce la formazione della macchia mediterranea, abbastanza estesa anche oggi nel territorio.

I primi resti risalgono all'età del bronzo, ma la maggiore espansione fu raggiunta dal centro etrusco, tra il VII e il V secolo a.C., pur se sottoposto all'influenza prima di Caere poi di Tarquinia; a quest'epoca risalgono le necropoli sui rilievi circostanti. Dopo la conquista romana rimase abbandonato per circa un millennio, per poi conoscere una nuova fase di vita nel Medio Evo; l'abbandono definitivo risale al XIV secolo Di questa seconda fase rimangono i resti di una modesta chiesa a tre navate, costruita sui resti di un edificio dell'età del ferro.