Rinaldone

Località posta a circa 370 metri di altezza sulle pendici sud-orientali dell'apparato vulsino, meno di 2 km a est dell'odierna stazione ferroviaria di Montefiascone. Agli inizi del '900 vi fu rinvenuta una necropoli scavata nel pendio tufaceo, con tombe a fossa o a grotticella, coperte da lastre di tufo; vi erano inumati scheletri rannicchiati, con crani sia brachi che dolicocefali, accompagnati da corredi di punte di freccia, accette di rame, asce-martello litiche, ornamenti di antimonio e steatite e vasi "a fiasco", di impasto nero lucido, raramente decorato.

Successivamente si trovarono molti altri siti con oggetti simili, dando il quadro di una cultura eneolitica cui si diede il nome della località. Va rilevato che l'area di diffusione si estende principalmente tra Lazio e Toscana nella valle del Fiora, in modo tale che Rinaldone risulta occupare in essa una posizione alquanto periferica. I vari reperti furono portati nei musei (in particolare il Pigorini a Roma); un uso normale a quel tempo, ma che oggi potrebbe essere definito un saccheggio: in effetti, nei decenni successivi si è addirittura perduta la traccia del sito, del quale oggi si conosce la localizzazione solo in modo approssimativo.