Tarquinia

La cittadina odierna occupa una posizione panoramica sopra un colle alto oltre 140 metri, a circa 800 metri dalla riva sinistra del fiume Marta, ormai presso alla foce, a meno di 20 metri di quota. Il clima è Csa tipicamente marittimo, data la breve distanza dalla costa tirrenica; l’estate calda ma abbastanza ventilata ha permesso fin dall’antichità lo sviluppo delle saline.

La tradizione vuole che l'antica città etrusca (Tarxuna o Tarxna) sia stata fondata tra il secolo XIII e il XII a.C. dal mitico eroe etrusco Tarconte, ma le innumerevoli testimonianze archeologiche venute alla luce nelle necropoli fanno presumere che il centro abitato e organizzato sia sorto intorno al secolo IX a.C., quando le tombe a camera stavano sostituendo le tombe a fossa. Essa sorgeva circa 3,5 km a est rispetto a quella attuale, al di là del fosso di San Savino, in una classica posizione etrusca, cioè su un’altura dalla sommità spianata (detta oggi Pian di Civita o Piano della Regina). Ne rimangono resti della antica cinta muraria e blocchi squadrati con alcune porte d’accesso; sepolcreti si estendono su tutte le alture circostanti, e la necropoli più ricca e più estesa occupa il colle detto Monterozzi, nei pressi dell'abitato attuale (che addirittura giunge a coprirne l'estremità). Le tombe più interessanti sono ipogee, quasi invisibili dall’esterno, e conservano decorazioni pittoriche realizzate direttamente sulla roccia: da segnalare quelle dell’Orco, del Tifone, del Barone, della Leonessa, dei Leopardi, degli Auguri, della Caccia e Pesca, e dei Tori. La ricchezza dei reperti archeologici indica come periodo di maggior ricchezza e potenza politica il VII secolo, momento che coincide con la presa del potere a Roma da parte di Lucio Tarquinio: una coincidenza che legittima l’ipotesi di una conquista di Roma da parte degli Etruschi di Tarquinia. Sicuramente, in ogni caso, risulta evidente che un'influenza etrusca si sia effettivamente esercitata nella politica, nell’economia e nella cultura romane. La decadenza seguì la cacciata dei Tarquini da Roma (510 a.C.) e la penetrazione greca, ormai inarrestabile dopo la battaglia di Cuma. Tarxna si federò con Roma, subendone a sua volta l’influenza, e fu molto vicina alla potenza romana nelle successive conquiste.

La parte più antica dell’abitato medievale comprende un gran numero di chiese e torri, si estende nel settore settentrionale del centro. La città divenne municipio, poi sede vescovile nel V secolo; fu soggetta ad invasioni barbariche che ne determinarono la rovina con lo spopolamento e la malaria. Nell’VIII secolo la popolazione superstite fondò un nuovo centro nella località Corneto, l’attuale Tarquinia. Grazie alla vicinanza con il mare e al fiume Marta, allora in parte navigabile, divenne un importante centro commerciale basato sulla navigazione, tanto da allearsi con Pisa nel 1174, e ebbe anche frequenti scambi commerciali e relazioni con Genova. Resse numerosi assedi (Federico II, comune di Roma), fin quando fu conquistata dal Card. Albornoz e dagli Orsini. Saccheggiata dai Bretoni nel 1393, passò alla chiesa una prima volta nel 1415, e definitivamente nel '500, venendo incamerata negli stati pontifici: in questo secolo venne costruito l’acquedotto i cui resti affiancano per chilometri la necropoli di Monterozzi. I resti delle mura e le numerose torri testimoniano della ragguardevole potenza raggiunta.

Oltre che nella Civita e nelle necropoli, testimonianze della ricca storia della città sono raccolte nel museo nazionale, con sede nel Palazzo Vitelleschi, struttura del XV secolo che domina l'abitato Da segnalare anche il Palazzo Comunale, grandioso edificio romanico risalente all'XI secolo, mentre a una fase caratterizzata da influenze arabo sicule risalgono le chiese di S. Giacomo Apostolo e dell’Annunziata.

Notevoli le attività agricole e il turismo estivo, e in effetti la popolazione (terza città della provincia, con circa 15000 abitanti) è in aumento, pur se lentissimo.