Valentano

Centro della provincia di Viterbo, sull'orlo occidentale della conca di Bolsena, nella parte più elevata di questa, consistente di una serie di conetti di lapilli, scorie e ceneri. L'abitato occupa la sommità di uno dei più elevati, a oltre 600 metri, con una vista che va dall'Amiata all'Appennino. Il clima Csa di tipo collinare facilita le formazioni arboree, ma la piana che si estende a ovest è completamente coltivata da secoli (e il 15 agosto vi si rinnova un rito arcaico, "la tiratura del solco dritto", tracciando un solco di 5 km, dalla cui precisione si fa dipendere la successiva annata agraria).

Data la posizione elevata, l'acqua non era accessibile a meno di un paio di km. L'origine del centro odierno è medievale, secondo alcuni dovuta a Leone IX nell'XI secolo; due secoli dopo entrò a far parte del Ducato di Castro, seguendone in seguito le sorti. Ai Farnese si deve la costruzione della grande rocca ottagonale che domina ancora l'abitato. Nei pressi sono state attive numerose cave di materiale vulcanico: particolarmente conosciuto è il lapillo rosso-violaceo, la cui estrazione, però, non traversa un buon momento. La popolazione si mantiene da tempo stazionaria, attorno ai 2900 abitanti.