1.0 IL PIANO PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE

1.1 Introduzione

La redazione del Piano Provinciale è un adempimento che il D.L.vo 112/98 pone a carico delle Province. L'Amministrazione redige questo piano per mettere nella maggior sicurezza possibile il territorio provinciale e la sua popolazione (residente, soggiornante o in transito). Per la stesura del Piano di Emergenza, essa e stata ulteriormente approfondita: in definitiva sono stati esaminati tutti i principali rischi naturali (idraulico, sismico, idrogeologico ed incendi boschivi ecc.). Giova evidenziare che l'analisi dei rischi non é comunque mai esaustiva perché la materia é in continuo divenire e necessita di costanti integrazioni/aggiornamenti. Per ciò che riguarda i rischi non convenzionali, NBCR (Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico), Sanitario ed Industriale, non di competenza della Provincia, si dovrà fare riferimento alla Prefettura di Viterbo.

Il D.L. 112/98 assegna ai Comuni il compito della predisposizione del Piano comunale di emergenza, pertanto per ciò che riguarda la pianificazione d'emergenza si rimanda a relativo livello operativo. In particolare si ricorda che il Sistema Mercurio prevedeva una raccolta delle risorse da aggiornare con continuità ai diversi livelli territoriali, compreso quello comunale; tuttavia spesso i dati inseriti in quel sistema si sono rilevati obsoleti e quindi non utilizzabili in caso di emergenza.

Attualmente pertanto non è possibile inserire l’elenco delle risorse comunali in quanto non sono pervenuti aggiornamenti esaustivi che possano garantire la risposta immediata per la gestione dell’emergenza.

1.2 Formula del rischio

Al fine di ridurre il valore del rischio, si dovranno intensificare le attività di previsione e prevenzione sul territorio provinciale e abbassare il valore del rischio adottando la seguente formula:

Per definire il valore del rischio si usa la formula R = P x D dove:

R         Rischio,

P          probabilità

D         danno atteso

1.3 Azioni del Piano

Si è stabilito, di utilizzare i moderni strumenti informatici per mettere in rete i dati raccolti e tutte le iniziative esistenti in materia di protezione civile al fine di coordinarle, sfruttare ogni sinergia, programmare le esigenze di uomini, materiali e mezzi nell'ambito di una visione unitaria, riducendo i tempi di intervento in caso di calamita. Per questo la Provincia di Viterbo ha fatto mettere a punto un sistema informatico innovativo, il portale di Protezione Civile.

Nel portale sono descritti i risultati di anni di analisi dei fenomeni naturali che hanno  riguardato il territorio provinciale, inoltre sono archiviati i progetti e gli interventi sulla difesa del suolo. Sono anche descritti i rischi e la fragilità del territorio naturale e mappati i rischi vicino alle zone ove risiede la popolazione  urbana.

1.4 Strategie del Piano

La strategia del Piano della Provincia si basa sulla reciproca collaborazione tra enti ove la ricerca scientifica e la mappatura del rischio si coniuga con il mondo produttivo: una sintesi tra teoria e pratica che in questo caso ha teso ad identificarsi all’interno di proposte concrete che mirano ad un contributo per il miglioramento del servizio.

Il tema di indagine, di confronto e progetto è uno degli elementi caratterizzanti e fondanti della Provincia di Viterbo: la fragilità del territorio presenta problemi di dissesto idrogeologico e la possibilità di eventi sismici, nonché rischio di incendi boschivi.

Le argille, i calanchi e il complesso vulcanico da sempre rappresentano il segno della Provincia verso la valle del Tevere che ha contribuito maggiormente al disegno del territorio, con la stratificazione nei secoli e la morfologia, con i suoi spazi, naturali e artificiali.

L’iniziativa proposta con questo piano oltre che a rispondere ai dettami di legge è volta ad un’operazione di conservazione delle aree urbane, delle aree vallive attraversate dal Tevere, dai suoi affluenti e dai fiumi che affluiscono al mare dalla parte tirrenica.

Il sistema protezione civile che si vuole mettere in essere con la sala operativa unificata prima e con il presente piano è finalizzato a recupero “innovativo” delle risorse presenti sul territorio atte a garantire la migliore salvaguardia e tutela sia della sicurezza dei cittadini che degli aspetti ambientali che sono funzionali al contesto sociale.

Il Portale si configura come “Forum”, un vero e proprio punto d’incontro tra tecnici e amministratori. Un percorso tematico, collazionato con il contributo di esperti di vari settori, enti e istituzioni, politici e amministratori, dibattendo e proponendo su quanto la Provincia andava realizzando. Dalla analisi delle proposte ritenute idonee è scaturita una infrastruttura che ha superato la fase della mera  fattibilità ed è divenuto uno strumento di lavoro, un servizio maturo che la  Provincia mette a disposizione per la salvaguardia delle persone e dell’ambiente.

Questo piano e la conseguente presentazione agli esperti e alle competenti Amministrazioni come base di lavoro è il  percorso da seguire per lavorare a sistema nel mondo della protezione civile, per realizzare il clauster di Protezione Civile per la Tuscia.

Il fervore di idee nuove che nei giorni di formazione agli strumenti informatici della sala operativa unificata si è avuto ha rappresentato un input per migliorare il piano e un momento di approfondimento delle potenzialità degli operatori presenti in Provincia.

Numerosi e rilevanti incidenti che contraddistinguono la storia delle emergenze a mare con la forte urbanizzazione  delle aree vicine alle  foci e la presenza di insediamenti di estese aree industriali in zone di esondazione, l’erosione dei litorali e così via, indica l’opportunità di costituire un centro sulla costa che faccia parte integrante del sistema di protezione civile.

Le ragioni delle disfunzioni in casi di esondazione sono anche da attribuirsi alla mancata realizzazione delle opere previste per le emergenze - aree indicate dall’Autorità dei Bacini Regionali a rischio lasciate senza alcun intervento per anni, che sono poi state teatro di esondazioni in aree di cui si conosceva il pericolo.

Non sta a questo piano indicare i provvedimenti alcuni di carattere intuitivo come il rimboschimento della superficie del bacino imbrifero per mitigare la capacità erosiva dalla zona di monte e la necessità di pulizia dell’alveo nelle aree vicine alle foce, concausa della riduzione della sezione di deflusso e della erosione dei litorali.

Sembra quindi opportuno che al tavolo di lavoro per gli ulteriori sviluppi del piano siano anche presenti altre componenti provinciali, e non solo, che coordinano le attività dei soggetti operanti nel territorio.

1.5 Software operativo presente nel portale della sala Operativa

Il software operativo presente nel portale  è composto da due parti essenziali:

- una dedicata all'archiviazione e alla gestione dei dati cartografici e delle informazioni di tipo alfanumerico collegate alle cartografie;

- l'altra che si occupa di costruire ed aggiornare continuamente l'archivio delle operazioni e di supportare le comunicazioni distribuendo le informazioni necessarie a tutti i soggetti coinvolti.

1.6 Sala Operativa

La costituzione della sala operativa ha portato ad individuare le procedure d'intervento per le diverse tipologie di rischio attraverso un modello operativo che si basa su una stretta collaborazione con gli Enti istituzionalmente preposti a svolgere compiti di protezione civile.

E' giusto rilevare l'importanza di numerose sinergie, tra diversi Settori e Servizi della Provincia, che hanno consentito, con l'utilizzo delle numerose indagini sulle caratteristiche fisico-ambientali e territoriali della provincia, patrimonio complessivo dell'Ente, la migliore e più rapida realizzazione di questo Piano.

Oltre al personale dell’Ufficio Protezione Civile della Provincia che, a vario titolo e con diverse responsabilità e competenze, ha collaborato alla redazione del presente Piano, è giusto ricordare la preziosa collaborazione sia di numerosi Enti, pubblici e privati, che di tecnici appositamente incaricati e non.