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Censire gli Usi Civici |
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Tra
le indagini operative a base della creazione della Banca, una parte rilevante
è stata data alla conoscenza di eventuali analoghe operazioni condotte
sul territorio nazionale, è stato quindi redatto un Questionario
Conoscitivo “Censire gli usi Civici”, inviato nel
luglio 1999 a tutte le Regioni e Province Autonome basato sulla formulazione
di 10 domande:
Non tutte le Regioni hanno risposto al questionario, [9] , ad integrazione comunque della richiesta sono state effettuate due riunioni Interregionali - presso la Regione Lazio- in cui sono stati affrontate diverse problematiche inerenti il questionario con il supporto di rappresentanti dei Ministeri interessati. Hanno invece restituito compilato il questionario le Regioni: Basilicata, Veneto, Molise, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Umbria, Puglia, Province Autonome di Trento e Bolzano. I dati comunque emersi dal sondaggio sono deludenti : A distanza di 24 anni dal trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni, la maggioranza degli attuali Uffici Regionali opera ancora in totale dipendenza dei Commissariati, i quali conservano in toto la gestione degli Archivi storici, in alcuni casi sono state duplicate delle documentazioni in altri alle Regioni è impedito lo stesso accesso all’Archivio. Tutte le Regioni parlano di Censimento dei diritti civici in corso intendendo con questo le operazioni di verifica demaniale, potenzialmente tutte le Regioni parlano di Banca Dati, ma solo una sembra aver attuato sia pure limitatamente il sistema informativo, la Regione Piemonte e si pone il problema di Internet. In quasi tutte non esiste contenzioso commissariale, unica che detiene in questo il triste primato la Regione Lazio, seguita dall’Umbria e dalla Toscana. Questo bilancio – al 2001 - lascia molto perplessi. Soprattutto, si rimane meravigliati, dalla promiscuità degli Archivi e dalla conservazione ancora in toto anche delle documentazioni amministrative da parte dei Commissariati, infatti dopo il 616\1977 avrebbero dovuto essere versate alle Regioni consentendogli così di divenire di fatto realmente operanti; documentazione su cui peraltro il Consiglio di Stato si è anche ampiamente espresso [10] . Per non parlare poi del grande archivio della materia già dell’Ufficio Amministrativo del Ministero dell’Agricoltura e Foreste che avrebbe dovuto o essere smembrato e consegnato secondo le Regioni di competenza o evitando lo smembramento come tutti gli archivi ministeriali non più utilizzati, versato all’Archivio Centrale dello Stato, a disposizione della collettività, e che invece molto impropriamente continua ad essere depositato presso la Divisione VII Personale del Ministero delle Politiche Agricole, negli scantinati degli uffici di via Sallustiana. Arch. Caterina Zannella
[1] Rapporti Regione Commissariato e contenzioso in atto. [2] Segnalazione dell’eventuale separazione da quello commissariale , organizzazione, inventariazione, consistenza duplicazione dell’archivio commissariale (effettuata, proposta o altro). Studi eventualmente condotti sulla documentazione archivistica di entrambi gli archivi. [3] Inventari o Verifiche demaniali iter di approvazione e validità giuridica [4] Esistenza o eventuale appalto ,descrizione della realizzazione o dell’eventuale proposta [5] Restituzione e fruizione per il pubblico. [6] Proposta o realizzazione [7] Eventuale presenza di albi regionali (Leggi Regionali). Corsi tenuti dalla regione in materia. [8] Monografie, Convegni, Giornate di Studio, Quaderni di Studio. [9] Con alcune non è stato possibile attivare alcuna forma di contato neanche telefonico. Regione Toscana, Regione Campania, Regione Sardegna, Regione Calabria, |
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Progetto
web: G. CERICA (ccbc/Amm.ne Prov.le) - Applicazione per la gestione dei
dati Alpha Consult
Srl.
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