REGIONE LAZIO
Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, Sport
Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale

PROVINCIA DI VITERBO
Sistema Informativo e banche dati

 

Censire gli Usi Civici
Banca dati e territorio digitale


PRESENTAZIONE


           Accanto a Beni Culturali di più semplice e facile comprensione, l'Assessorato alla Cultura della Regione Lazio fin dal 1989, ha deciso di inserire anche diritti civici e le proprietà collettive, osservando che essi permettono di ricostruire la storia delle popolazioni Laziali in quelle parti di territorio che, non interessate dai grandi eventi, non possono che raccontare la storia della povera gente, di cui gli "usi" sono grandi testimoni. Un'operazione di estrema raffinatezza culturale e la ricerca della soluzione di un problema che non si erano mai posto né altre Regioni, né lo stesso Ministero dei Beni Culturali nell'ampia attività di catalogazione che conduce attraverso l' I. C. C.D.

          Il Progetto, anche se specificatamente applicato al territorio regionale del Lazio, è comunque metodologicamente applicabile per intero, a tutte le Regioni appartenenti all'Ex-Stato Preunitario Pontificio e parzialmente, anche alle altre Regioni Italiane. Non a caso presentato per il Settore Beni Culturali a Regionando 2001 - premio organizzato dal Forum P. I. e dalla Conferenza Regioni e Province Autonome - il progetto è stato riconosciuto meritevole di particolare menzione, ed inserito tra quelli innovativi della Pubblica Amministrazione (www.buoniesempi.it)

          Finalità primaria postasi dall' Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, è stata quella di offrire un servizio di conoscenza documentaria a supporto delle Amministrazioni locali regionali, raggiunta inizialmente con la creazione un Archivio cartaceo, consolidata con la pubblicazione per intero di alcuni fondi documentari e raggiunta definitivamente, attraverso la creazione di una Banca Dati accessibile da Internet, che consente un continuo aggiornamento delle documentazioni attraverso ricerche costantemente effettuate nel territorio regionale.

          Ma, per quanto l'Assessorato alla Cultura della Regione Lazio voglia - facendoli oggetto di un particolare studio - sottolineare l'importanza degli "Usi" nella storia del territorio regionale, è necessaria una revisione della legislazione nazionale della materia che bene evidenzi che gli "usi civici" non sono solo un retaggio medievale sopravvissuto fino ad oggi, ma un bene culturale, economico e sociale che va difeso incentivato e salvaguardato, e che ridisegni l'istituto delle terre civiche nell'esclusivo interesse delle popolazioni che svolgono la loro attività in uno specifico territorio e non si limiti ad abolirli così sic et simpliciter.

          Non dimentichiamoci che diritti civici e proprietà collettive sono riusciti in centinaia di anni a realizzare quello che la pianificazione territoriale paesistica moderna non riuscirà mai a fare, cioè l'utilizzo controllato ed in linea con i ritmi della natura, di superfici boscate e di pascoli.

          Come ben rileva Paolo Grossi gli "usi civici sono un altro modo di possedere" l'abbiamo perso ma occorre ritrovarlo, perché è il futuro della tutela dell'ambiente e la base di una corretta programmazione territoriale.


Il Direttore Regionale