In particolare nel Piano della Com. Mont. Alta Tuscia Laziale viene indicato lo strumento dei Progetti Speciali Integrati di sviluppo socio-economico, tipologia che corrisponde (sul versante più prettamente programmatorio) ai Progetti speciali e d’area che fanno parte della progettualità del P.T.P.G. (sul versante più propriamente pianificatorio). Così questi Progetti speciali, che vengono definiti nel Piano della Com. Mont. Alta Tuscia Laziale come la più importante forma di intervento, rappresentano un modo relativamente nuovo di affrontare la programmazione, la realizzazione e la gestione di interventi complessi secondo logiche trasversali rispetto ai tradizionali ambiti settoriali d’intervento e sono quindi in grado di integrarsi programmaticamente con la logica del Piano Provinciale. La Provincia guarda perciò con interesse i cinque progetti finalizzati alla piena valorizzazione delle risorse dell’Alta Tuscia Laziale. In sintesi il modello territoriale proposto si fonda su tre grandi aree di preminente interesse naturalistico e ambientale : la Riserva di M. Rufeno e la Riserva Naturale del Lamone, attraverso l’istituzione del Parco Interregionale M.te Rufeno e Selva di Meana e di quello del F.Fiora e Selva del Lamone; la Caldera di Latera con il Lago di Mezzano, attraverso la regolamentazione della ZPS della Caldera di Latera e Lago di Mezzano che potrebbe configurarsi come estensione della Riserva della Selva del Lamone (come previsto dal Piano regionale) o come nuova Riserva naturale; il Lago di Bolsena con interventi di rinaturalizzazione di alvei e aree fluviali collegate tra loro da tre “corridoi ecologici”. Questa trama territoriale lascia un “vuoto” lungo l’asse centrale del comprensorio, ove prevalgono le destinazioni d’uso produttive, primarie e secondarie, e attorno a cui si addensano 9 dei 10 centri abitati della Comunità Montana (esclusa soltanto Torre Alfina). La rete stradale primaria, da adeguare e qualificare, è stata selezionata in modo da: garantire le connessioni esterne dell’area e quelle interne tra tutti i centri abitati; evitare quanto più possibile l’attraversamento delle aree di maggiore concentrazione delle risorse naturali e culturali, cui accedere attraverso un sistema specializzato e particolarmente attrezzato di mobilità turistica secondaria, realizzando la mobilità attraverso itinerari e circuiti tematici. Per completare l’armatura di servizio del territorio, in funzione dei flussi turistici e di tempo libero, si sono ipotizzati due nuovi poli attrezzati a nord del Lago di Bolsena e ad ovest del Lago di Mezzano, sviluppando e qualificando i servizi turistici basati sul sistema ricettivo, sui servizi complementari sul lago di Bolsena (attrezzature delle spiagge, servizi alla navigazione), ed il marketing territoriale. In questa impostazione trova spazio la valorizzazione delle produzioni tipiche enogastronomiche locali e la creazione di servizi reali alle imprese. La valorizzazione del patrimonio culturale viene perseguita con la proposta del Parco Culturale dell’Alta Tuscia e la messa in sicurezza delle risorse culturali. Altri interventi sono previsti per quanto riguarda il patrimonio forestale, insieme ad interventi per la sicurezza e qualità dell’ambiente rurale per la stabilizzazione idrogeologica, la salvaguardia degli acquiferi, la raccolta differenziata dei RSU e impianto di compostaggio.